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Ma il mercato cosa fa?

Per capire come si muovono i mercati è importante analizzare l’andamento dei vari dei settori e delle categorie di azioni.

Questa analisi fornisce il più delle volte dei messaggi chiari su quale sia il mood attuale e prospettico dei come si muovono i mercati.

Ma questa volta non è così.

È veramente molto difficile fare un’analisi di sintesi, capire quale sia il mood.
Troppe le informazioni contradditorie. Abbiamo l’impressione che il mercato sia un po’ in balia degli eventi e si muova in modo random seguendo ogni giorno il catalyst di turno.

La seduta di ieri è stata un esempio chiaro di questo mood.

Di fatto, rispetto ai giorni scorsi, l’enviroment di riferimento non è affatto cambiato.
I rischi di inflazione permangono, la guerra in Ucraina non da’ segnali di tregua, il Covid19 in Cina continua a richiedere l’imposizione di lockdown, etc etc.

Eppure, ieri abbiamo assistito ad uno dei rally più vistosi delle ultime settimane.

Il motivo di tale rally?

Una serie di dati macro piuttosto incoraggianti.

Il ragionamento seguito dal mercato è stato il seguente: finché l’economia USA continua a dare segnali di tenuta nel contesto attuale, allora è meglio comprare le azioni approfittando dei livelli più generosi (meno tirati) delle valutazioni.

Ad incoraggiare gli investitori agli acquisti è stato il dato sulle “costruzioni di nuove abitazioni”.
Esso ha raggiunto il livello massimo dal 2006.
Le “residential starts” , nuove abitazioni, hanno registrato un incremento dello 0.3% lo scorso mese portando il dato a livello annuo a 1.78 milioni di abitazioni.
I nuovi permessi per l’edilizia hanno raggiunto quota 1.87 milioni.
Sono livelli record.
Da bolla immobiliare, la stessa bolla che ha portato alla crisi dei subprime del 2008.. e questo non è un buon segno.

Questi dati mostrano un mercato immobiliare eccessivamente surriscaldato e le prospettive di imminenti rialzi dei tassi potrebbero portare allo scoppio della bolla, in modo simile a quanto accaduto nel 2009.

Ma per ora i mercati leggono questo dato in modo positivo.
Positivo anche il dato sulla Consumer Confidence dell’Università del Michigan pubblicato nella seduta di giovedi scorso. Esso segna un balzo a 65.7 contro stime a 59.
Trattasi dell’incremento più marcato dal 2006.

Il sondaggio evidenzia una certa “rilassatezza” del consumatore americano in merito all’inflazione.
I dati mostrano attese per un inflazione al 5.4% quest’anno e per un’inflazione al 3% nel lungo periodo.
Di fatto, i consumatori USA sembrano non risentire troppo delle attuali pressioni sui prezzi.

E qui la prima contraddizione

Ma se il mercato ha comprato le azioni perché sono usciti dei dati macro positivi, perché ha comprato i growth stocks e non i value stocks?
L’analisi della performance settoriale della seduta di ieri mostra che il mercato NON ha scommesso sulla tenuta dell’economia. Piuttosto ha comprato maggiormente i settori meno esposti al ciclo macro, seguendo la lista degli acquisti che veniva usata per comprare equity in tempi di incertezza pandemica.

Nei fatti, le azioni sono salite, ma il mercato non ha comprato “la crescita”, bensì ha comprato “la visibilità degli utili”. Ha investito maggiormente nei growth stocks, ha pagato multipli elevati pur di non aumentare l’esposizione sui titoli ciclici.

“C’è qualquadra che non cosa”.

Ma le contraddizioni non finiscono qua.
Potremmo pensare che gli acquisti di ieri siano stati il frutto di nuova liquidità immessa nei fondi di investimento, di nuova liquidità da investire.

E invece NO. Assolutamente no.

Guardando alle statistiche sui flussi si nota che la settimana appena passato ha visto i più elevati riscatti da inizio anno. Sono usciti dal mercato americano ben 15.5 miliardi di USD e riscatti importanti sono stati registrati anche sul mercato Europeo.

Quindi, sintetizzando, i mercati azionari sono saliti ieri sulla scia di dati macro positivi.

Tuttavia, essi sono saliti attraverso settori che sono meno esposti al trend macro, questo, in un contesto di progressiva uscita dai mercati azionari.
Quello che stiamo cercando di dire è che il rialzo di ieri è stato solo un rimbalzo basato sull’emotività del momento e come tale va trattato.
Potrebbe essere negato con la stessa facilità alla prima pubblicazione di un dato macro negativo.

Il quadro macro di breve termine non è cambiato, per cui consigliamo prudenza prima di schiacciare il tasto “BUY”.

Sapete poi come la pensiamo su tutto il resto.

Prudenza di breve termine, pianificazione di lungo periodo.

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