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A che punto siamo della rotazione?

Da inizio anno abbiamo assistito ad un’ importante processo di rotazione all’interno del comparto azionario.
I temi sono stati principalmente due e sono strettamente legati tra loro.

Il primo  è quello della rotazione dai titoli growth (che presentano valutazioni visibilmente più elevate rispetto agli utili prodotti), ai titoli value (che invece hanno valutazioni più basse con un tasso di crescita più contenuto).

Le dinamiche di questa rotazione settoriale spingono gli investitori a vendere i titoli growth con una duration finanziaria molto lunga, caratterizzati dal fatto di non essere ancora in grado di produrre utili e di avere quindi scadenze di un ritorno sul capitale investito molto lontane nel tempo.
Contemporaneamente il mercato preferisce acquistare titoli value, esposti ai pattern attuali caratterizzati da aumento del petrolio, dell’inflazione e dei tassi.

Il riferimento è al settore OIL e a quello Bancario, identificati dal mercato come i settori preferiti per il 2022.

Ma attenzione perchè c’è un secondo tema rotativo:
quello delle riaperture.

Tale tema è strettamente legato alla rotazione precedente ma riguarda una fetta più ristretta del mercato, ed ha per oggetto i titoli maggiormente esposti al tema Covid19.

Abbiamo da un lato i titoli “stay at home” (di società che hanno beneficiato dei vari periodi di lockdown, quarantene, e in generale, delle varie misure varate per arginare i contagi da coronavirus) e dall’altro i titoli maggiormente esposti al “ritorno alla normalità” alle riaperture (società legate alla ristorazione, all’hospitality e soprattutto le compagnie aeree e del settore turismo).

Il mercato deve fare una scelta.

Deve capire se questo trend rotativo continuerà o se è prossimo alla fine.

Dai movimenti dei vari indici di ieri sembrerebbe che abbiamo passato la metà del guado e che nelle prossime settimane si assisterà a giornate di rotazione seguite da giornate di contro rotazione.

Un recente sondaggio condotto da Bank of America evidenzia che il sovrappeso sui titoli tech è sceso ormai ai livelli visti nel 2008.
Al contrario, il settore bancario è quello favorito dai gestori e gode di un sovrappeso importante.
Il settore energetico, rimane meno preferito rispetto a molti altri settori quali il pharma, quello degli industriali e dei materials.
Settore utilities e staples, i settori comperati nella seduta di ieri, sono infine  in forte sottopeso.

Da quanto sopra esposto possiamo concludere che il mercato è ormai posizionato per una continuazione del processo rotativo. 

Tale processo sarà giustificato solo da uno scenario caratterizzato da:

  • Crescita Macro.
  • Inflazione (ma sotto controllo).
  • Salita dei tassi (ma non troppo).

Se solo una delle condizioni sopra esposte dovesse saltare, il posizionamento del mercato di potrebbe rivelare inadeguato. Una crescita macro in rallentamento associata a inflazione fuori controllo e tassi molto elevati spingerebbero il mercato a mettere in dubbio le scelte fatte sui titoli ciclici e si tornerebbe a comprare i titoli growth, sempre cari, ma almeno in grado di dare visibilità sugli utili o sulle prospettive future.

Per questo motivo riteniamo che il processo rotativo visto in questi mesi sia oltre la metà del guado.

Come sempre suggeriamo di non rincorrere il mercato ma di impostare una corretta diversificazione degli investimenti adeguata agli obiettivi finanziari prefissati.

 

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Sante e Manilo

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