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L’agilità della FED

Ciò che emerge nella riunione di ieri dalle parole di Powell è molto chiaro:
la FED è pronta ad agire, lo farà già a marzo con un primo rialzo dei tassi a cui ne seguiranno altri.

Tali rialzi saranno probabilmente più frequenti di quanto atteso.
Si potrà assistere anche ad un rialzo ad ogni meeting se reso necessario.

Per rafforzare il messaggio, Jerome Powell ha dichiarato che la FED dovrà essere Nimble, vale a dire veloce, rapida, molto agile.
Tale agilità si concretizzerà con aumenti dei tassi senza indugio se necessario o piu’ frequenti delle attese.

In merito alla riduzione del bilancio, Powell è stato piu’ vago.
Ha confermato che tale argomento verrà trattato dopo il primo rialzo ma senza dare troppe informazioni in merito.

In sintesi, la FED ha sostanzialmente ammesso di essere “behind the curve” mostrandosi molto pronta e decisa nel procedere a rialzi.
È stato poi fatto un paragone molto chiaro con il contesto degli ultimi rialzi effettuati nel 2015.

Rispetto al 2015 l’economia USA è decisamente piu’ forte, il mercato del lavoro è decisamente più forte e l’inflazione è ben sopra il 2%.
Queste differenze, secondo Powell, faranno la differenza nel dettare il ritmo e l’entità dei rialzi.

Non basta…

Ma non basta. Powell ha dato un messaggio chiaro anche ai mercati. Non ha mostrato alcuna preoccupazione sugli effetti che tali rialzi preannunciati possano avere sulla stabilità finanziaria.
Il fatto che le famiglie e le aziende godano di un buono stato di salute dal punto di vista finanziario e che non si assista ad una crescita dei tassi di default risulta particolarmente rassicurante e supportivo consentendo alla FED di essere aggressiva quanto necessario.

In sostanza, Powell ha affermato senza mezzi termini che procederà ad alzare, costi quel che costi.
La priorità ora è quella di calmierare l’inflazione anche al costo di impattare nel breve sulla crescita e sulla stabilità finanziaria.

Questo messaggio piuttosto hawkish da parte della FED ha portato gli operatori ed i trader a prezzare piu’ di 4 rialzi dei tassi nell’anno in corso.

Quindi? Che si fa?

Storicamente ciò che ha fatto la differenza in termini di performance del mercato è stato il ritmo e l’entità dei rialzi.
Il mercato USA nel breve termine potrebbe soffrire per rialzi dei tassi così veloci e repentini.
Gli investitori infatti preferiscono rialzi più graduali, più facilmente digeribili.

Altro aspetto…

Altro aspetto tecnico da considerare per i mercati azionari americani è quello della liquidità che a causa di rialzi tassi così veloci verrebbe a mancare rendendo il mercato più vulnerabile e facilmente manipolabile.

Nella seduta odierna assisteremo probabilmente a nuova pressione sugli indici.

Ma ricordiamo ancora una volta che parliamo di movimenti di breve termine dettati dal nervosismo degli operatori
Non appena queste decisioni verranno metabolizzate assisteremo ad una stabilizzazione dei mercati.

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