Meglio non rincorrere il MERCATO
Per anni siamo stati abituati all’espressione QE.
Essa viene associata ad un atteggiamento accomodante da parte delle Banche centrali, che sono “dalla parte del mercato”: comprano bond altri strumenti di debito per far scendere i tassi, aumentare la ricchezza finanziaria di imprese e famiglie.
Questo è ciò che accade ormai da anni, dal lontano 2009, anno di uscita dalla crisi finanziaria più grande di questo secolo.
Ora la FED si presenta chiaramente con una veste meno “friendly”, ma diciamolo chiaramente: la FED sarà il nemico numero uno del mercato.
Agirà sui tassi e sul suo bilancio con un unico scopo, opposto a quello del QE, ridurre la ricchezza di imprese e famiglie, rallentare la crescita economica e la domanda aggregata.
Le minutes pubblicate ieri sera dalla FED ne sono conferma.
Agirà attraverso due canali, il primo quello dei tassi dei Fed Funds, il secondo quello del Quantitative Tightening.
La contemporanea presenza di un programma di rialzo dei tassi associato ad un programma di riduzione del bilancio della FED si inserirà come un macigno nell’attuale contesto economico e potrebbe portare l’economia USA a rallentare in modo netto.
Le minutes descrivono una FED in affanno, pronta a fare qualsiasi cosa per ridurre il trend inflattivo che continua ad accelerare.
Diversi membri della Fed si sono mostrati pronti ad aumentare i tassi 50 bps alla prossima riunione.
Alcuni sono addirittura più aggressivi, ritengono giusto procedere ad un rialzo di 75 bps.
Ma non basta. Dal comunicato emerge anche una certa fretta.
I membri hanno fretta di portare i tassi al livello neutrale (2.4%) in modo “spedito”. Questo potrebbe significare procedere a rialzi di 50 bps con più frequenza di quella attualmente scontata dal mercato.
Tali dichiarazioni coglieranno di sorpresa molti operatori.
Leggendo diversi commenti di trader, gestori ed economisti, emerge chiaramente che molti di essi non si attendevano una FED cosi determinata, ritenevano che avesse assunto ancora un atteggiamento prudente alla luce del conflitto in essere.
Di fatto è l’opposto.
Quanto più il conflitto continua a mettere pressione sui prezzi, tanto più la FED sente la pressione di agire in fretta.
Quindi che fare?
La risposta che diamo è sempre la stessa.
Inseguire il mercato in funzione di cosa accade ogni giorno è sempre un’attività molto dispendiosa in termini di energie mentali spese per essere adeguatamente reattivi.
E i risultati, a meno che non siate dei professionisti, non sono sempre così scontati.
Certo… la possibilità di fare tanto in poco tempo in funzione di determinate notizie finanziarie esiste ed è concreta; ma poi serve dare continuità ai risultati e trovarsi ogni giorno a fare delle scelte.
E più aumenta il numero di scelte da fare maggiore è la probabilità di commettere errori.
Oltre a questo si aggiunge la necessità di impiegare molto tempo nell’attività di ricerca e studio delle varie informazioni di mercato.
Per un risparmiatore meno avvezzo è sempre meglio investire con una logica basata sulla diversificazione, sul corretto orizzonte temporale da attribuire ad ogni strumento finanziario utilizzato, e soprattutto con una messa in pratica di un comportamento più paziente nell’approccio ai proprio investimenti.