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Gratacieli e persone, visione della strada - foto Unsplash
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Il futuro delle banche sarà fisico o digitale?

La risposta in parte c’è già: sono sempre meno gli uffici, ridotti all’essenziale e molto affidamento viene dato invece ai consulenti che per mestiere e per abitudine si spostano, quando serve, per incontrare i clienti …

Altra risposta già visibile è nella larga diffusione dei servizi di base fruibili nei luoghi più diversi: dai self service ai negozi (tabaccherie, ricevitorie, etc) e poi senza che neppure ce ne accorgiamo stiamo tutti affidandoci sempre più alla rete che torna utilissima quando le distanze rendono difficile un servizio in presenza o – come in questo periodo- un virus impedisce di spostarsi …

Gli uffici “di una volta” sono sempre più rari e sempre meno quindi anche gli sportelli, tranne naturalmente quelli indispensabili per gli “inderogabili incontri” che richiedono la presenza fisica

Possiamo dire che le figura che invecchia meno perché dotata sempre di uno spirito di adattamento e di servizio al cliente è proprio quella dei consulenti finanziari. Per loro, per via del loro compito di andare incontro alle esigenze dei clienti, è infatti indispensabile spostarsi spesso per incontrare i clienti. Che siano privati o che rappresentino aziende infatti, i clienti del consulente finanziario preferiscono giustamente ricevere che essere ricevuti.

Difficile quindi trovare un consulente finanziario che possa esprimere dispiacere per il fatto che le sedi istituzionali di un tempo stiano perdendo il ruolo che avevano di rappresentare la solidità dell’istituto che vi risiedeva.

Ora che è tutto (o molto) digitale è tutto molto più comodo per tutti. Ne soffrono forse gli orari canonici che però sono sostituiti dalla disponibilità più elastica degli individui.

Il virus ha poi solo involontariamente accelerato processi di virtualizzazione che altrimenti sarebbero durati anni. Ed ora che abbiamo tutti acquisito più dimestichezza con la tecnologia e ci siamo abituati a valutare meglio l’opportunità o meno di fare uno spostamento, possiamo anche gestire meglio la quantità di tempo da dedicare a noi per le cose importanti anziché per semplici operazioni che prima facevano perdere mezza giornata per code, appuntamenti, spostamenti snervanti, traffico, etc.

Intendiamoci, la banca, come istituzione strutturata su figure competenti non può mancare, ma è finalmente avvenuto (sta avvenendo) qualcosa di interessante: il mondo di molte professioni (e delle banche in particolare) ha spostato velocemente i propri recapiti, che prima erano numeri civici di stabili in muratura con l’insegna al neon, ad un indirizzo digitale raggiungibile in pochi secondi mantenendo l’opportunità di vedere in video chiunque abbia uno smartphone…
Chiamiamo allora questi cambiamenti “conquiste”… certo resterà qualche ufficio qua e là… ma è molto più gratificante poter dedicare più tempo a noi stessi che alle “carte”.

Le banche devono continuare a fare da cassaforte, fornire interessi di gestione, comodità, sicurezza, garanzia, servizi. Tutte cose che la “Banca del Materasso” non può garantire. E i consulenti possono concentrarsi anche più di prima a fare il resto: diffondere la cultura dell’uso del denaro e del suo impiego adeguato alle diverse personalità dei clienti, indipendentemente dalle dimensioni del loro capitale.

 

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Sante e Manilo

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